Canon PowerShot D30, la recensione di TD!
L’estate si sta concludendo, ma non è troppo tardi per scattare le ultime foto al mare o in piscina. “Con che cosa?”, direte voi. “Con la Canon PowerShot D30“, vi rispondo io! L’abbiamo strapazzata al mare, tra le onde e in piscina, tra foto e video e come se la sarà cavata la fotocamera subacquea? Bando alle ciance, scopriamolo!
HARDWARE
La D30 si presenta in un’unica colorazione, blu, che richiama da subito la sua essenza e ci offre un sensore da 12 megapixel, un obiettivo 5-25mm (equivalente a un 28-140mm) e uno zoom ottico 5x coadiuvato da uno digitale 4x. L’autofocus a 9 punti più uno centrale è abbastanza rapido e svolge bene il suo lavoro sia in modalità normale che in quella ad inseguimento per un soggetto in movimento. La lente frontale è macro e la distanza minima di messa a fuoco è 1 cm: molto positivo! L’esposizione è totalmente automatica, con l’obiettivo che ha un’apertura f/3.9-4.8, quindi abbastanza luminoso e una ISO che da 100 si espande fino a 3200. Presente il GPS, mentre la batteria ci assicura 300 scatti di autonomia.
La fotocamera è venduta insieme ad un indispensabile laccio da polso che, soprattutto al mare ci permetterà di avere sempre a portata di scatto la D30 e in più non correremo il rischio di perderla. In tutto ciò la fotocamera si impugna bene e non ha particolari carenze dal punto di vista ergonomico: solo i tasti non ci hanno convinto appieno, ma non vanno ad intaccare così tanto la semplicità di utilizzo e le performance.
La qualità dei materiali è ottima: Canon è riuscita a ottenere una fotocamera bella e resistente, complice anche il colore, che ci ha convinti. Un po’ problematici risultano solo le aperture degli sportellini del vano batteria e di quello di memoria.
Ultima, ma non ultima la lente dell’obiettivo: quest’ultimo non sporge al fine di evitare spiacevoli urti ed è quindi stata posto nell’angolo in alto a destra. La lente svolge bene il suo lavoro, ma c’è un grosso problema: essendo piatta le goccioline d’acqua tendono a rimanere sulla lente, non a scivolare via, rendendo certe volte la foto molto “d’atmosfera”, altre invece inutilizzabile. Una lente bombata (magari fish-eye, in stile GoPro) avrebbe risolto la situazione.
INTERFACCIA/CONTROLLI
I tasti sono quelli classici, come classico è il posizionamento degli stessi sul dorso della macchina. Ovviamente Canon ha dovuto inserire qualche accorgimento in più nel realizzare questa fotocamera subacquea: i tasti risultano leggermente duri da premere e la sensazione touch and feel è sicuramente da migliorare. Anche il tasto di scatto presenta gli stessi problemi, anzi: forse è quello che ne soffre di più visto che anche la posizione in cui è stato posto non agevola la sua pressione. Sono piccolezze, è vero, ma spesso sono proprio le piccole mancanze che cambiano radicalmente l’esperienza d’uso tra fotocamere diverse. In questo caso i tasti riescono nelle loro funzioni, ma qualche miglioramento nei prossimi modelli sarebbe gradito.
Lo schermo LCD svolge molto bene il suo lavoro, anche se manca il touch: luminoso, permette di controllare le foto anche in piena luce, resa dei colori ottima e copertura totale dell’inquadratura. Solo una cosa ci ha lasciato non molto felici: in una fotocamera a prova d’urto è bastato un granello di sabbia nella custodia per rigarlo. Zaffiro, please. Non è presente il mirino ottico.
Il menù è completo di tutte le voci che potrebbero tornarci utili, ma in quella che dovrebbe essere la punta-e-scatta per definizione non ci dovrebbe interessare più di tanto.
La semplicità d’uso e l’immediatezza, inoltre, sono assicurate, anche se molte volte, come vedremo tra poco, la modalità completamente automatica non è la scelta migliore.
FEATURES
L’utilizzo della D30 di Canon è davvero molto semplice: è praticamente completamente automatizzata e la nostra possibilità di scelta risulta ridotta, non che sia un male, anzi. Tra le modalità scene troviamo quella automatica, quella ad-hoc per la subacquea, per scatti “normali” all’asciutto e quella da usare sulla neve. Non mancano i filtri creativi, ormai onnipresenti su qualsiasi fotocamera, ma manca il Wi-Fi per una rapida condivisione delle foto. Presente invece il GPS.
Il flash integrato è quello comunemente montato su tutte le compatte, ma manca qualsiasi tipo di controllo sullo stesso.
Poche altre cose sono state implementate, con bilanciamento del bianco e ISO automatici, ma che svolgono ottimamente la loro funzione.
Buona la parte video, con registrazione dei filmati in Full-HD, ma quello che è davvero scadente è la parte audio: i suoni risultano essere come “ovattati” e vanno quindi a intaccare l’esperienza audio-visiva che, fosse solo per la seconda parte sarebbe davvero ottima.
IMAGE QUALITY
Ora ci sono due discorsi ben distinti da fare: D30 in modalità automatica e in modalità subacquea, per fare un esempio.
Nella modalità automatica ci si aspetta che la fotocamera riconosca quando siamo in subacquea o all’aria aperta, ed effettivamente lo fa. C’è un grande però: nel passaggio tra acqua e aria la modalità Auto ha un’incertezza, aggiungendo rosso alla foto fuori dall’acqua, rendendola assolutamente sbagliata. Una compensazione della luce che in acqua manca (quella rossa) è doverosa, ma il processore non riesce a gestire velocemente il passaggio fuori dall’acqua. Dovrebbe essere una cosa normale, non fosse che se si imposta la modalità subacquea tutto questo non succede: è come se le due scene fossero state invertite e francamente è una cosa che non ci si riesce a spiegare, un errore dozzinale.
Quello che stupisce positivamente di questa macchina è la qualità delle fotografie subacquee: si riescono a recuperare tutti i dettagli e le foto sono ottimamente riprodotte. Fuori dall’acqua si comporta bene, ma nulla di pazzesco rispetto alle altre fotocamere, soprattutto in condizioni di necessità del flash, il quale non essendo controllabile va a intaccare delle foto che risultano poi essere troppo “artificiose”. Non brutte, intendiamoci, ma poco naturali. Anche resa dei colori e nitidezza nelle foto subacquee sono al top, cosa che ci ha lasciato piacevolmente sopresi, a dire la verità.
Un neo lo si trova nelle performance: quella che dovrebbe essere una fotocamera anche sportiva (non come una GoPro, ovviamente) ha un tempo di ritardo di scatto troppo elevato e tra uno scatto e l’altro in modalità di scatto singolo non è propriamente una scheggia: si poteva fare decisamente meglio.
PRO | CONTRO |
-Utilizzo semplice e immediato -Ottima definizione delle immagini subacquee -Buona qualità dei video -Buon rapporto qualità/prezzo |
-Il problema della tinta rossa è rilevante -Le gocce si depositano sulla lente rendendo le foto inutilizzabili -Reattività da migliorare -Audio ovattato nei video |
CONCLUSIONE
Diciamo chiaramente, la D30 ha portato le fotografie che tutto sommato ci aspettavamo, ma come media generale. In che senso? Molto semplice: complessivamente è quello che ci si aspetta, ma da una parte siamo rimasti più colpiti del previsto, dall’altra invece meno. Ok, basta confondervi: la parte più convincente sono le fotografie in acqua, che si distinguono per definizione, nitidezza e colori, mentre la parte meno convincente racchiude sia la reattività, che facendo sport risulta determinante, e l’obiettivo non bombato che permette alle gocce di stabilirsi comodamente sulla nostra bella lente (uno non ci pensa, ma quando si ritrova davanti a questo problema particolare un po’ di rabbia gli viene). Se non vi interessa particolarmente la parte video (a voler essere proprio pignoli) e siete alla ricerca di una fotocamera tuttofare e non particolarmente complessa.. beh fossi in voi non ci penserei due volte: finite di leggere tutti gli articoli di TechDifferent (questa è la parte fondamentale), alzatevi dalla sedia, andate al più vicino negozio di elettronica e fatevi dare una Canon PowerShot D30, non rimarrete delusi.
E poi chi l’ha detto che al mare ci si può andare solo d’estate?
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