Galaxy Note 4: l’unico vero phablet! [recensione]
Galaxy Note 4: l’unico vero phablet! Questa frase è quella che ho scelto per il titolo di questa recensione ma forse non è corretta al 100%. Chi di voi mi segue da un po di tempo avrà ormai capito che sono un estimatore della serie Note di casa Samsung ma non per il fatto di essere una fanboy, quanto piuttosto per il fatto che l’azienda ha dato un reale senso alla grande dimensione del display. Solo i Galaxy Note dispongono infatti di una suite dedicata e pensata ad hoc, inoltre integrano caratteristiche peculiari volte a facilitare realmente l’utilizzo di un prodotto cosi grande.
Galaxy Note 4 quindi non si limita ad allargare l’interfaccia (effettivamente la gestione degli spazi potrebbe essere ancora migliorata…) ma eleva l’esperienza d’utilizzo di un grande schermo.
Quello che sicuramente salta all’occhio in questo Galaxy Note 4 è il design rinnovato ma senza stravolgimenti. Troviamo una scocca in metallo sui bordi, in policarbonato nella parte posteriore.
Immancabile anche l’ormai famoso effetto finta pelle che garantisce una sensazione molto particolare al tatto…
Il Galaxy Note 4 è stato poi “farcito” di una miriade di sensori che spaziano da quelli biometrici per la sicurezza (lettore di impronte digitali che, oltretutto, funziona anche bene ma necessita di uno swype), a quelli per l’analisi di stress, battito cardiaco, ossigenazione del sangue e persino all’analisi della dannosità dei raggi UV.
Tutte caratteristiche sicuramente interessanti ma che difficilmente verranno sfruttati da un gran numero di utenti…
In questa nuova versione del phablet targato Samsung troviamo inoltre una rinnovata pennetta per la scrittura ed il disegno digitale.
Il nuovo stylo risulta sicuramente più comodo e funzionale rispetto a quello del Galaxy Note 3, lo stile è simile ma il grip è migliore in questa nuova versione.
Anche la suite definita “Air Command” si rinnova leggermente perdendo l’opzione “Funzioni penna”.
Da notare il fatto che l’accesso all’incavo del pennino è ora migliore e più facilmente sfruttabile.
Disporre di un display con tutta questa risoluzione potrebbe spaventare l’utente e fargli tempere per consumi decisamente elevati, tuttavia Samsung è riuscita a gestire in modo quasi perfetto il consumo energetico.
Va detto che non siamo ancora ai livelli raggiunti con il blasonato Galaxy Note 2 ma è certamente un grandissimo passo in avanti rispetto al Galaxy Note 3.
L’autonomia ritengo sia uno dei punti di forza di questo prodotto.
In conclusione possiamo affermare che Samsung è riuscita a colpire ancora nel segno e realizzare il perfetto prodotto da business man. Il software è stato rinnovato ed alleggerito, le funzioni sono moltissime e ben sviluppate, inoltre ci troviamo al cospetto di un phablet raffinato, bello da utilizzare ed anche comodo da portare in giro.
Il lavoro fatto dall’azienda si vede e, anche se i moltissimi sensori potrebbero essere superflui, schermo RAM e processore fanno la reale differenza con la concorrenza.