iPhone SE: Steve Jobs aveva ragione?
Nell’ultima presentazione tenutasi a Cupertino, Apple ha presentato iPhone SE, il nuovo smartphone da 4 pollici dopo iPhone 5s.
Lo slogan commerciale utilizzato dall’azienda è stato “questo telefono leggero e compatto è disegnato per essere confortevole nella tua mano” o ancora “Nasce iPhone SE, il telefono da 4″ più potente di sempre. Lo abbiamo creato partendo da un design di grande successo, e ne abbiamo reinventato le potenzialità.”
Steve Jobs credeva fortemente che i telefoni, prima di ogni altra cosa, avrebbero dovuto essere confortevoli ed ergonomici in mano e possibilmente utilizzabili con una mano. La filosofia di Jobs è stata per poco tempo continuata da Tim Cook, suo successore, che ha basato la campagna di marketing di iPhone 5 proprio sulla possibilità di utilizzarlo ad una mano nonostante le dimensioni dello schermo fossero aumentate rispetto ai precedenti modelli di iPhone.
Il tuo pollice va da qui a qui – recitava lo spot di iPhone 5 – Questo schermo più grande va da qui a qui. […] Questa può essere una incredibile coincidenza o una chiara dimostrazione di buon senso.
Mentre il mercato sfornava smartphone sempre più grandi Apple ha continuato ad andare chiaramente controcorrente continuando a produrre uno smartphone da 4″, l’iPhone 5s, e continuando a fare della compattezza e portabilità il punto di forza del suo smartphone. Qualcosa è poi cambiato.
Nel Settembre 2014, Apple introdusse l’iPhone 6 e iPhone 6 Plus, i primi smartphone da 4.7 e da 5.5 pollici creati dall’azienda e fu subito record mondiale di vendite. Evidentemente fu chiaro anche ad Apple che le esigenze di mercato erano cambiate e che uno smartphone da 4 pollici ormai andava troppo stretto ai consumatori. Dopo il grandissimo successo ottenuto con iPhone 6, Apple, come da tradizione, decise poi di migliorare il suo prodotto di successo introducendo l’iPhone 6s.
In questo lento evolversi dei modelli di iPhone abbiamo visto scomparire iPhone 5c (da 4 pollici) e pian piano l’iPhone 5s che fino a qualche tempo fa veniva venduto solamente nella variante da 8GB di memoria. Infatti, con un improvviso tuffo nel passato, Apple ha deciso di sostituire l’iPhone 5s con il nuovo iPhone SE, esteticamente uguale al suo predecessore ma con hardware quasi identico ad iPhone 6s e… con un display da 4 pollici. Steve Jobs, dopotutto, aveva ragione?
Più grande è meglio?
Avere un display più grande sicuramente porta i suoi vantaggi ma questo non sempre vale per i dispositivi touchscreen dove gli utenti devono “tappare” le icone o usare le gestures. Fortunatamente Apple è molto attenta ai piccoli dettagli e ha dotato le versioni di iOS di iPhone 6 e 6 Plus di piccole gestures per “facilitare” l’uso ad una mano. Ma siamo sicuri che un buon software possa effettivamente sostituire la comodità di interagire con il proprio smartphone con display da 4 pollici?
Secondo diversi studi scientifici uno smartphone dalle dimensioni ridotte è utile su più fronti.
Innanzitutto, un display touchscreen da 4″ permette all’utente di interagire meglio con l’intera interfaccia del sistema operativo raggiungendo naturalmente, anche con il solo pollice, la maggior parte degli elementi dell’interfaccia grafica. In secondo luogo è stato provato che le dimensioni ridotte dello smartphone permettono un grip migliore permettendo una migliore aderenza mano-pollice allo smartphone. Come potete vedere dall’immagine qui sotto, la superficie raggiungibile naturalmente con un pollice è parecchio estesa sui modelli di iPhone più piccoli e molto limitata soprattutto su iPhone 6 Plus.
Ovviamente, alla fin dei conti, la dimensione perfetta per uno smartphone non esiste ma come Apple ci ha dimostrato qualche giorno fa e come lo stesso Tim Cook ha affermato, ci sono molte aree del mondo (come la Cina) che preferiscono ancora uno smartphone di dimensioni ridotte rieptto ad iPhone 6s il che non significa però introdurre uno smartphone di fascia più bassa ed economico e iPhone SE ne è la dimostrazione.
Voi preferite uno smartphone da 4″ o di dimensioni maggiori?
Articolo liberamente riadattato da Forbes